347.1618728

info@modellismomach3.com

Seguici sui Social Network

Google Plus

Click

Dettaglio prodotto

Email
158465-11575
317_1420

M-247 SGT York US Air Defense Gun System

Valutazione: Nessuna valutazione
Il M247 DIVAD (DIVision Air Defence), chiamato anche ‘Sgt. York’ dal nome di un eroe americano della Prima guerra mondiale, è passato alla storia della tecnologia militare come un veicolo semovente antiaereo corazzato dotato di una torretta con radar di tiro e di acquisizione, oltre che armata di 2 mitragliere automatiche

Prezzo:

30,00 €
Quantità:
Produttore: ACADEMY

L’idea, maturata durante gli anni '70 era accattivante: utilizzare gli scafi in eccesso di vecchi carri Patton per ottenere un potente veicolo antiaereo, sparante proiettili con spoletta di prossimità, che risultasse atto a proteggere le colonne motorizzate americane durante gli spostamenti, in quanto capace di operare con rapidità muovendosi e sparando nell'arco di secondi dal momento dell'arresto.

Il DIVAD avrebbe dovuto rimpiazzare il precedente M163 VADS (Vulcan Air Defense System), operando sul campo di battaglia insieme al carro pesante da combattimento M1 Abrams e al corazzato M2 Bradley. Il suo concetto era però molto diverso da quello del predecessore, come si vedrà più avanti.

Lo scafo, in acciaio speciale, era dotato di barre a torsione, con 6 ruote di medio raggio per lato, e cingoli muniti di doppio pattino in gomma per limitarne il rumore e il logorio. La motorizzazione verteva sul motore diesel Continental da 750 hp., sistemato posteriormente, come anche la trasmissione.

La torretta, dove vi era il posto per 2 dei 3 membri di equipaggio era di forma squadrata e di volume rilevante, e possedeva due radar, entrambi sistemati posteriormente alla stessa. Essi erano un sensore rotante per la ricerca aerea, con antenna cilindrica, e un radar di tiro che inseguiva il bersaglio e ne consentiva l'attacco con l'armamento principale. Almeno il primo dei 2 era ripiegabile all'indietro quando non usato, per diminuire l'altezza del mezzo, cosa piuttosto comune per i semoventi antiaerei.

Il complesso di fuoco era costituito da una coppia di cannoni Bofors L/70 da 40 mm, che corrispondono a 2,8 m di lunghezza delle canne, che alla fine sono munite di un tromboncino spegnifiamma (non incluso nella misurazione).

Essi sono molto più potenti di quelli di prima generazione, che erano presenti sul vecchio M42 Duster. Queste erano armi da 120 colpi al minuto, con canna da 60 calibri e gittata pratica di 3000 m, massima di circa 9700.

Ma le nuove armi erano più potenti. Si tratta delle diffuse mitragliere antiaeree svedesi che operano in tutti i continenti, sia con forze di terra che navali. Come sulla torretta binata del sistema antimissile Dardo, esse erano sistemate in un'installazione binata per migliorare la potenza di fuoco, che ammonta a 600 colpi per minuto, con gittata massima e pratica, rispettivamente, di 12000 e 4000 m. La velocità dei proiettili è di circa 1000 m/s. anziché i precedenti 850, e la massa degli stessi è leggermente maggiore, arrivando a circa 1 kg, 2,3 considerando tutto il colpo completo. L'alimentazione per tali cannoni, per consentir loro tale volume di fuoco anche in termini pratici, è non meno importante, e in effetti questa componente critica era finalmente basata su di un complesso sistema a nastro, indipendente per ciascun cannone. La struttura del contenitore delle munizioni, sistemato sotto i due cannoni, era di tipo cilindrico, con i nastri ripiegati ad 'S'.

Per la direzione del tiro contro bersagli a terra vi erano apparati ottici separati, utilizzabili anche come back.up per il tiro antiaereo. La dotazione era completata da un fucile d'assalto M16 sistemato in un'installazione fissa, al posto di una più comune e potente mitragliatrice leggera., e da 2 lancianebbiogeni tripli sui lati della torretta.

In complesso, questo sistema antiaereo avrebbe dovuto essere la versione americana del concetto informatore del Gepard. Dopo che l'M163 VADS dimostrò una grande prontezza di fuoco, ma anche una gittata insufficiente per tenere a bada aerei veloci e soprattutto elicotteri con missili controcarro, venne rispolverato il vecchio concetto delle armi che, sacrificando la cadenza di tiro, hanno maggiore gittata. Dal momento che le vecchie mitragliere da 40 mm non erano del tutto soddisfacenti nell'inseguire i bersagli aerei veloci tipo jets, -che comunque procedevano fino sulla verticale o quasi del bersaglio-, per via della scarsa cadenza di tiro e dell'alimentazione a clips di 4 colpi, tanto valse utilizzare cannoni di piccolo calibro per avere grande rapidità di brandeggio, cadenza di fuoco e un'alimentazione a nastro. Ecco perché nacquero il VADS e lo ZSU-23-4.

Ma la gittata e la letalità delle munizioni di maggiore calibro era molto desiderabile contro velivoli armati di missili aria terra (capaci di colpire semplicemente stando fuori dal raggio d'azione dei sistemi di piccolo calibro), e così ci si orientò nuovamente verso un calibro maggiore. I cannoni da 40 mm avevano adesso prestazioni balistiche migliori dei precedenti, ma soprattutto erano dotati di maggiore cadenza di fuoco, e la presenza di radar di tiro avrebbe garantito una elevata precisione. La dotazione di munizioni con sofisticate spolette di prossimità avrebbe garantito di infliggere danni anche a bersagli che non fossero centrati in pieno, entro un raggio utile di almeno 7 metri. QUesto permetteva di colpire con maggiore efficacia del Gepard, che aveva armi da 35 mm con ben 1100 colpi al minuto di cadenza, ma prive di spolette di prossimità.

Nell'insieme si trattava di una rielaborazione del vecchio M42 Duster, nel senso che ci si affidava nuovamente a dei cannoni Bofors da 40 mm, ma per tutto il resto si trattava di un mezzo diverso, che con una torretta totalmente chiusa, radar di tiro e mitragliere con alimentazione a nastro finiva per necessitare di un mezzo ben più pesante. Per questo, piuttosto che una versione del carro leggero M41 Walker Bulldog da 24 t. ci si dovette rivolgere al carro medio M 48 da 45. Questo se non altro diede una ragione di più per assimilare il DIVAD al Gepard (basato anch'esso sullo scafo di un carro medio, e quindi si trattava di un semovente di struttura pesante) e anche all'OTOMATIC (con cannone da 76 mm) italiano.

La protezione di corazza, a questo punto giova rimarcare che era maggiore di quella di un veicolo corazzato leggero, come il VADS, ed era completa, a differenza dell'M42. Il frontale dello scafo dell'M48 raggiunge i 120 mm di acciaio, i fianchi i 76. Non si sa bene degli spessori della torretta, probabilmente meno impressionante data l'ampia superficie da proteggere. Nel 1985 il progetto era molto avanzato, e tutto lasciava prevedere che il programma di conversione di centinaia di scafi di carro (NON erano di nuova costruzione) con la torretta antiaerea avrebbe avuto successo, con una utilizzazione prevista (nella divisione Modello 86) in almeno 36 veicoli per divisione, assieme al Chaparral migliorato e allo Stinger. Ma le cose avrebbero preso un'altra piega, in maniera assolutamente clamorosa.

Il progetto fallì per una serie di problemi tecnici e di eccessi di costi.

Anzitutto, lo scafo dell’M48A5 non poteva seguire i più veloci carri M1 Abrams e IFV M2 Bradley di prima linea per via di una minore velocità. In più, la sua (vecchia) meccanica non era compatibile in alcun modo, richiedendo una differente e più complessa gestione logistica. Ma la parte peggiore era data dal sistema d'arma, che diede innumerevoli problemi.

Il DIVAD era un carro dotato di un radar di ricerca derivato dal moderno Westinghouse APG-66 del caccia F-16, nella supposizione che esso fosse una macchina adatta a scoprire elicotteri a bassa quota. In pratica, non distingueva gli elicotteri dalla vegetazione che essi muovevano attorno a causa del rumore di fondo sul segnale doppler. La presunzione, a scatola chiusa, che l’APG-66 in quanto adatto ai caccia lo fosse anche ai semoventi antiaerei si rivelò quindi lontana dalla realtà dei fatti. Curiosamente, in seguito si scoprì che anche un vecchio radar ad impulsi degli anni cinquanta riusciva ad adempiere l’inseguimento dei bersagli a bassa quota in maniera perfettamente adeguata, cosa non sorprendente se si considera che anche lo ZSU-23-4 riesce ad eseguire tale operazione fino a quote minime dell'ordine dei 60 m.

Inoltre, quando il sistema radar tracciava bersagli in alta quota otteneva un ritorno errato dalla riflessione del fascio di onde sulla punta dei cannoni, in quanto essi, una volta elevati venivano a trovarsi colpiti dal fascio del radar, con un'eco di ritorno facilmente immaginabile ma non altrettanto agevolmente eliminabile.

Le ECCM, ovvero i sistemi di contrasto alle contromisure elettroniche erano troppo suscettibili a malfunzionamenti, e la torretta si dimostrò lenta ed inadeguata all'inseguimento di bersagli rapidi.

Per giunta, la presenza di missili di maggiore gittata, come l'Hellfire e l'AT-6 Spiral consentiva, almeno in teoria, agli elicotteri di colpire continuando a stare al di fuori del tiro utile dei cannoni da 40 mm, che erano al limite già contro velivoli armati di missili come i TOW.

Il progetto venne cancellato nel dicembre 1986, dopo la produzione di 50 esemplari, nonostante avesse avuto molta pubblicità ed essere stato anche indicato come erede del Gepard tedesco, il più potente cannone semovente antiaereo al mondo.

Esso si aggiunse alla lunga lista di costosi sistemi AA di difesa tattica dell'US Army che non ebbero alcun successo operativo (anche quando i test vennero giudicati pienamente positivi, come nel caso dell'Oerlikon ADATS) ovvero all’ADATS, al Mauler e al Roland (oltre 1 miliardo di dollari spesi solo per quest'ultimo programma, conclusosi con appena 28 sistemi e 550 missili forniti alla Guardia nazionale del Texas).

Nessuna recensione disponibile per questo prodotto.

Caratteristiche:
Set
Materiale:
Plastica
Scala: 1:35