I carri armati JS furono una serie di carri armati pesanti sovietici, sviluppata tra gli anni '40 e '50 e culminata nel carro T-10 M. Tratti comuni della serie sono l'armamento principale calibro 122 mm e una pesante corazzatura. I carri pesanti vennero progressivamente sostituiti nella dottrina militare russa dal più versatile concetto del MBT, ma molti esemplari rimasero operativi (per lo più come riserva strategica) fino agli anni '90. La serie fu denominata "JS" o "ИС" in onore di Josif Stalin, che, all'atto della progettazione, era segretario del PCUS; dopo la sua morte venne ridenominata "IS" ("ИC")
Il carro è convenzionale, con torretta montata in posizione centrale leggermente avanzata e motore da 600 cv montato posteriormente in posizione trasversale.
La corazzatura è di acciaio omogeneo, fusa, spessa 120 mm in corrispondenza della porzione superiore della piastra frontale e 100 mm allo scudo della torretta. Sono molto protetti anche i lati, con 90 mm.
L'armamento principale è costituito da un cannone D-5T da 85 mm, mentre una mitragliatrice da 7,62 mm può essere montata (anche se, di fatto, non sempre l'equipaggio lo faceva) in un cupolino sul retro della torretta, analogamente al KV-1. Un'altra mitragliatrice da 7,62 mm è montata coassialmente al cannone.
L'equipaggio è di 4 persone (capocarro, cannoniere, pilota e servente). Il pilota siede anteriormente in posizione centrale, con le leve per il comando dei cingoli (per avanzamento e sterzata) alla sua destra e alla sua sinistra. La visibilità anteriore a portello chiuso è assicurata da una feritoia. I proiettili dell'armamento principale sono stivati in riservette intorno all'anello della torretta e sui lati della torretta stessa.
Il peso complessivo del carro è di circa 46 t. L'autonomia, in condizioni ottimali è di circa 250 km.
Lo sviluppo del JS-3 ebbe inizio nell'estate del 1944, con il nome di "Kirovets-1". Il progetto venne intrapreso dopo un'attenta analisi delle tipologie di danno inflitte dai tedeschi ai corazzati russi. All'epoca c'erano due modelli di carri pesanti allo studio: il primo (basato sugli object numero 244, numero 245 e numero 248) si caratterizzava da una inedita piastra frontale a V rovesciata al posto della classica lastra piana. La nuova configurazione consentì di sagomare tutta la parte anteriore del carro, adottando anche delle "guancette" inclinate ai lati del muso. La soluzione permise di irrobustire il disegno senza aumentare il peso. La torretta, simile a quella dei precedenti carri JS, era saldata anziché fusa, dal momento che le fonderie erano perlopiù impegnate a produrre le torri dei JS-2 e dei T-34/85. Il secondo progetto si caratterizzava per una grossa torre arrotondata, vagamente rassomigliante una scodella rovesciata. La nuova torretta, grazie alla forma particolare, era in grado di deflettere più efficacemente i proiettili perforanti. Inoltre, la buona disposizione degli interni permetteva di minimizzare le dimensioni e, al contempo, di aumentare la corazzatura da 100 mm a 250 mm. Entrambi i progetti furono sottoposti a V.A. Malyšev, ministro della produzione dei carri armati, che, con acume, decise di combinare la torretta del secondo progetto con lo scafo del primo. Il nuovo carro, denominato "Oggetto #703", venne mostrato a Žukov e a Vasilevsky nell'ottobre del '44. Subito dopo, Stalin ordinò la sua messa in produzione. Il carro di serie si dimostrò robusto e ben protetto. L'armamento principale era costituito da un cannone da 122 mm A-19, con ventotto proietti a carica separata, assistito da un meccanismo di caricamento semiautomatico. Normalmente il carro trasportava 18 proietti ad alto esplosivo e 10 AP, distribuzione che suggerisce un impiego primario contro bersagli "morbidi". L'equipaggio era di quattro persone (pilota, comandante, cannoniere, servente). Per la prima volta su un carro russo, il pilota era dotato di portello con iposcopi anziché feritoie. L'iposcopio del pilota doveva però essere rimosso prima di aprire il portello. Il carro trasportava 450 litri di carburante internamente, inoltre poteva essere equipaggiato con quattro serbatoi esterni da 90 litri l'uno, connessi direttamente ai serbatoi principali. I serbatoi esterni erano dotati di meccanismo di sgancio di emergenza. Il JS-3 restò in produzione di massa fino a metà del 1946, con un totale di 2.311 esemplari prodotti. Inizialmente soffrì di numerosi difetti, legati a problemi di progettazione. I più seri erano: motore e cambio inaffidabili e problemi ad alcune componenti della torretta. Nel 1946 fu formata una commissione per analizzare e eliminare questi problemi, che propose un programma di ammodernamento e miglioria. Tra il 1948 e il 1950 tutti i carri furono ammodernati, rinforzando motore e cambio, sostituendo le ruote e rimpiazzando le radio 10-RK con più moderne 10-RT. Dopo il programma di modifica, il peso del carro si era innalzato a 48,8 t. Nonostante le modifiche, il veicolo continuò ad essere inaffidabile. Alla fine degli anni '50, il carro fu ammodernato nuovamente, dando vita al JS-3M. In definitiva, i carri modernizzati erano più o meno comparabili con gli altri carri russi, ma ormai erano divenuti obsoleti. Furono mandati in aree di stoccaggio e usati raramente.